Matematica e democrazia
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Si ritiene generalmente che il procedimento deduttivo sia stato introdotto nella matematica da Talete, ma contro questa tesi è stata avanzata l'argomentazione che la matematica del VI e V secolo a.C. era troppo primitiva per poter dare tale contributo (…)
Alcuni hanno suggerito che Talete, nel corso dei sui viaggi, avrebbe notato differenze nella matematica pre-ellenica - come quelle fra le regole egiziana e babilonese per calcolare l'area del cerchio -, e che egli e i suoi immediati successori avrebbero pertanto sentito il bisogno di un metodo rigorosamente razionale. Altri studiosi, con un atteggiamento più conservatore, vorrebbero spostare l'introduzione del metodo deduttivo a un'epoca molto più tarda, forse addirittura all'inizio del VI secolo, dopo la scoperta dell'esistenza di grandezze incommensurabili.
Altre ipotesi suggeriscono origini al di fuori del campo della matematica. Un'ipotesi, per esempio, vede nello sviluppo politico-sociale delle città-stato della Grecia il fattore che favorì la nascita della dialettica e la conseguente esigenza di una base razionale per la matematica e per altri campi di indagine.
Un'altra ipotesi, abbastanza simile, suggerisce la possibilità che il metodo deduttivo sia derivato dalla logica e abbia avuto origine nei tentativi di persuadere l'avversario ad accettare una certa conclusione mediante al ricerca delle premesse da cui tale conclusione derivava.



(C.B.Boyer, Storia della matematica)

Per approfondire:
Talete
Talete

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